Per la prima volta nella sua storia, la 4° edizione dell’International Social Housing Festival è stata incentrata sulle politiche pubbliche per l’abitare e le sfide che tutti i Paesi, sia quelli con sistemi abitativi avanzati che quelli con modelli emergenti, devono affrontare per limitare il fenomeno crescente della vulnerabilità cronica dell’abitare.
Più di 2000 presenze – tra gestori di alloggi sociali, policy makers, rappresentanti delle amministrazioni pubbliche, urbanisti, architetti, ricercatori, ETS e attivisti – e 200 organizzazioni partner che hanno gestito gli oltre 60 eventi collaterali del Festival, realizzati in 8 differenti luoghi della città di Barcellona.
Noi eravamo lì, per capire, conoscere e portare il nostro contributo alla discussione internazionale.
La necessità di politiche strutturali e non circostanziali è stata ribadita a più voci, a partire da quella di Ada Colau, due volte sindaca di Barcellona dopo anni di attivismo sul diritto alla casa, che ha aperto la sessione iniziale del Festival.
Proprio la città di Barcellona rappresenta l’esempio concreto di un tentativo di cambiamento in atto, sia a livello di iniziative pubbliche che di partnership pubblico-private, dove il terzo settore e il cooperativismo rappresentano un tassello importante verso una risposta efficace ai bisogni abitativi della società.
Nonostante l’Amministrazione non sia riuscita a risolvere del tutto il problema della casa, con il tema della gentrificazione e degli affitti turistici che toglie linfa vitale al patrimonio abitativo della città, migliaia di persone sono state aiutate concretamente, avviando un cambiamento che è tutt’ora in corso. In città negli ultimi anni ad esempio sono state realizzate già 7 esperienze di abitare cooperativo e altre 20 sono in fase di realizzazione.
Tra gli interventi già attivi, La Chalmeta ospita 32 appartamenti e numerosi servizi e spazi comuni, tra cui sala polifunzionale, lavanderia, coworking, studio fisioterapico e orti comuni sul terrazzo. Realizzata su area pubblica grazie a un finanziamento statale e regionale e ad agevolazioni nell’accesso al credito, è gestita dai soci della cooperativa, affiancati da consulenti esterni. O ancora La Balma, il secondo progetto di abitare cooperativo realizzato a Barcellona con alti standard di sostenibilità da Sostre Civic e basato sul concetto di “right to use”, diritto di utilizzo degli appartamenti da parte dei soci della cooperativa che possono restare negli appartamenti per tutta la loro vita, dopodichè il patrimonio abitativo torna alla cooperativa che può darlo a nuovi soci-abitanti.
In questo panorama di fermento e innovazione, abbiamo portato il nostro contributo durante un evento collaterale organizzato con i colleghi di Cooperative Housing International e Sostre Civic e incentrato sui modelli di abitare cooperativo e collaborativo per la sostenibilità ambientale e sociale. Presentando il progetto Freedom come sperimentazione di cohousing pubblico, abbiamo valutato barriere e opportunità di questo modello, accendendo una discussione partecipata sul tema.
Infine non sono mancati i momenti per il networking informale, grazie alla Community-led Evening organizzata presso l’ex struttura industriale Nau Bostik da Sostre Civic, dove abbiamo ritrovato i nostri colleghi e ampliato la nostra rete di conoscenze nell’ambito dell’abitare cooperativo e collaborativo.
Un’esperienza così intensa e piena di stimoli quella dell’International Social Housing Festival che non possiamo fare altro che dire Ci vediamo a Dublino 2024!